UNA NUOVA SPECIE FUNGINA DETERMINATA A VERONA: Amanita intermedia

Amanita intermedia (Neville, Poumarat & Hermitte) Cingarlini, Sartori, Maraia, Setti & Vizzini.

Nei primi anni 90, agli albori della mia passione per la micologia, trovai nei boschi del Parco della Lessinia, tra Erbezzo e Bosco Chiesanuova, un Amanita “strana”, anomala.

A proposito, io sono Claudio Cingarlini, veronese doc, vicepresidente del Gruppo Micologico e Naturalistico del DLF di Verona.

Era settembre, lo ricordo bene, e portai la specie alla ‘’Pineta’’ in via Palladio a Verona, dove all’epoca il Gruppo micologico del DLF allestiva le mostre micologiche. Il fungo fu esaminato e determinato da Bruno Tessaro, allora Responsabile del Comitato Scientifico del gruppo: “si tratta di Amanita citrina” disse, ma “con un bel punto di domanda” lasciando intuire che “quel fungo” anomalo e così determinato, ma con riserva, avrebbe dovuto essere studiato in modo più approfondito. Così facemmo, ma con scarsi risultati perché all’epoca nessun testo in letteratura riportava una specie con caratteristiche analoghe all’esemplare da noi ritrovato.                                                                                                  

Finché….

Pubblicazione tratta dalla rivista micologica A.M.B. RdM, 2006, 2: 151 -154 ‘’ Una rara Amanita trovata sui Monti Lessini (VR)’’ di Daniele Sartori:

“…Fin dal 1996 visitando i boschi del Parco naturale della Lessinia nel comune di Erbezzo (VR), insieme all’inseparabile compagno di avventure micologiche Claudio Cingarlini, ho notato la presenza di una ‘’strana’’ Amanita che assommava alcune caratteristiche tipiche di A. citrina ed altre peculiari di A. porphyria…”

I tentativi che facemmo io e Daniele di determinare la specie non andarono a buon fine per un periodo abbastanza lungo, finché nel 2005….

‘’…Finalmente quest’anno (2005) anno di grazia, micologicamente parlando, si è presentata un’abbondantissima fruttificazione, non solo nel Parco della Lessinia, ma anche in alcuni boschi in località “Sega di Ala” (TN) prevalentemente costituiti da Picea abies e da Fagus sylvatica. Raccolsi numerosi esemplari e contattai l’amico Carlo Papetti al quale più di una volta avevo parlato di questa Amanita; gli consegnai alcuni esemplari freschi chiedendogli un aiuto per la determinazione. La stessa sera Carlo mi telefonò suggerendomi di consultare il libro “Amanitae” di Neville & Poumarat, perché, a parer suo, si trattava di Amanita citrina var. intermedia, dagli stessi AA. presentata come varietà nuova…”

“…L’indomani eseguii l’analisi microscopica costatando che il suggerimento di Carlo si dimostrava esatto. Finalmente! Otto anni dopo il primo ritrovamento il caso era risolto: si trattava di Amanita citrina var.intermedia, Neville, Poumarat & Hermitte…”

Era un bel passo avanti e per l’amico Daniele il ‘’rebus’’ era risolto, per me no. Ero convinto in cuor mio che l’Amanita in questione fosse in realtà una specie autonoma e non una semplice variante. Purtroppo, le analisi microscopiche eseguite e pubblicate affermavano il contrario, perciò lo studio del micete rimase nel cassetto per alcuni anni.

La svolta…nel 2016 a Verona si forma spontaneamente un gruppo micologico informale chiamato GMV, ovvero “Gruppi Micologi Veronesi”. Il gruppo consolidatosi in questi anni, è composto da appassionati studiosi delle Associazioni micologiche veronesi: DLF, C. Massalongo, G. Gelmetti, più alcuni micologi esterni di spessore tra i quali la bellunese Licia Alpago Polettini e il mantovano Ledo Setti.

In questo contesto ho proposto al biologo e micologo Gian Luigi Maraia, appena conosciuto, di dare vita assieme a D. Sartori e a L. Setti un progetto per lo studio dell’Amanita citrina var. intermedia.  I risultati sono arrivati tutto sommato in tempi brevi; infatti le prime analisi biomolecolari, nuova frontiera nello studio della micologia, eseguite dallo stesso Maraia nei laboratori dell’Università di Verona, evidenziarono una “sostanziale differenza” degli acidi nucleici della proteina ITS tra l’A. citrina e la sua varietà intermedia.  

Grazie anche al contributo economico del Gruppo Micologico del DLF, i dati sono stati ulteriormente affinati e “confrontati in doppio ceco” dallo spagnolo P. Alvarado e da uno dei massimi esperti mondiali del genere Amanita, lo Statunitense K. Tulos, ottenendo da entrambi la conferma della validità delle nostre tesi.

A conclusione di tutto il processo, furono rifatte nuovamente tutte le analisi microscopiche dei tessuti da parte di Sartori Daniele e Ledo Setti, con rigorosa metodologia e con particolare riguardo alla qualità della documentazione (misurazioni, fotografie,ecc.)

 

L’incontro nel 2019 con Antonio Vizzini dell’Università di Torino, uno dei grandi della micologia attuale, ci ha permesso di chiudere il cerchio.

Grazie a lui pochi giorni fa, in piena emergenza ‘’coronavirus’’ e non senza problemi, è stata ufficializzata sulla rivista australiana Phytotaxa  https://doi.org/10.11646/phytotaxa.440.1.3  il nuovo taxa che eleva al grado di dignità di specie l’Amanita citrina var. intermedia ad Amanita intermedia (Neville, Poumarat & Hermitte) Cingarlini, Sartori, Maraia, Setti & Vizzini.

Un ringraziamento di cuore va agli autori, perché da solo, senza di loro, non sarei mai riuscito ad arrivare ad un tale risultato. Cito inoltre gli amici del GMV e del DLF di Verona per il loro aiuto. Infine, vorrei ringraziare Alberto Clementel, Presidente del Gruppo Micologico e Naturalistico del DLF, vero sprone al il mio operare.

Claudio Cingarlini